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Arquitetura e Urbanismo ·
Comunicação e Expressão
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La storia di una giovane donna, insoddisfatta, un giorno, sotto l'ombrello che porta al lavoro e il ritorno, è l'occasione per cambiare completamente. Tra incontri casuali e strane avventure, un viaggio attraverso le montagne del cuore delle Dolomiti alla ricerca di una nuova vita.\n\nI racconti di Italiano Facile hanno originali e semplici da leggere e riflessioni political, d'amore, d'avventura, d'orore, non solo. Alessandro De Giuli\nDolomiti\nCollezione Italiano Facile\n1° livello\n\nAlma Edizioni\nFirenze Italiano Facile\nCollana di Raccoglitore\n\nDirezione editoriale: Clara Massimo Nido\nRedazione editoriale: Daniele Chiaramello\nProgetto grafico editoriale: Lorenzo Guida\n\nPunto grafico: Pedro Lippi\n\nImpaginazione: Marcello Mistura\n\nPrima edizione: aprile 2005\nUltima revisione: settembre 2010\nISBN 978-88-6314-014-0\n\n© ALMA EDIZIONI\nVia di Corticella, 18\n40131 Bologna - ITALIA\nTel +39 051 395131 - Fax +39 051 395721\nwww.almaedizioni.it\n\nI diritti di riproduzione, diffusione, estrazione e indicazione di abbinamento sono riservati. È vietato ogni uso non espressamente autorizzato.\n\nSTAMPATO IN ITALIA\n\nLa Città, artefice della vita - Giustino (BS)\ninfo@almaedizioni.it\n\nIndice\n\nDolomiti ................................................ pag. 6\nSchede culturali .................................... pag. 30\nEsercizi ................................................... pag. 35\nSoluzioni .................................................. pag. 57 Capitolo 1\nPrendo il treno ogni mattina alle sette e venti.\nDopo circa cinque minuti arrivo al controllore.\n - Biglietto, prego.\n - Io l’ho bene, comunque ... rispondo.\n - Va bene. Buon viaggio ... e dié lusci da guardare.\nDa tre anni il controllore lo scelto un uomo di circa cinquant’anni, non alto, ma basso, vestito blù con un cappello in testa.\nOgni giorno è uguale all’altro alle situazioni e sono sempre un minuto, i passeggeri salgono e scendono.\nAllo stesso sia vicini all’arrivo a Dobbiaco.\nIo lavoro vicino alla stazione. Sento la fermata. Prima di entrare in ufficio vedo altrimenti. Premi la caffè e guardo il giornale. Poi, ecco, fumo una sigaretta e comincia il nuovo giorno.\nAll’ufficio faccio un pausa. Solo per torn in mia collego.\nAvevo mangiato qualcosa. Dovresti portare in una bottiglia di acqua naturale.\nDopo penso avrei menzionato più difficoltà. Sono stanca.\nAllora prima di un caffè ...\n - Da dentro non viene ciò. Capitolo 2\nAllora arrivo a casa, accendo una sigaretta ascolto subito i messaggi della segreteria telefonica.\n - Che cosa ne vuoi messaggio numero 1?\nPronto? Pronto? Sono io mammina, pronto! Non ci sei?\nPronto? Bulgi.\nPronto numero due? Pronto? M'hai detto? Ancora ci sei? Sono io mammina ... pronto! Bulgi.\nÈ incredibile. Mia madre non vuole capire la tecnologia.\nVado in camera del fatto e faccio una telefonata.\n - Proprio mammina? Sono io.\n - Finalmente! Dove sei?\n - A casa, mammina! Come ogni sera.\n - Come stai? ...\n - Sono stanca, e tu?\n - Io bene, ma lavori troppo, figlia mia.\nBuonamente.\nAscolto in radio e faccio il bagno. L’acqua è molto calda.\nFinalmente un po’ di calma.\nDopo me stesso caso del bugno. Ora va meglio! \nHo fame: voglio un cucino e quasi refrigerato. Ci sono tre pomodori, una yogurt e mezzo litro di latte.\nPreparo un piatto di pasta al pomodoro fresco, il mai preferita. Capitolo 3 Mentre mangio guardo il telegiornale. Non mi interessa. Parla di persone troppo lontane. Per cominciare un programma da monotonista. Descrivere gli alberi, gli animali e perché da uno stile di vita in armonia con la natura. Accendo una sorpresa e pochi escono con Proda. E' un hotel. La mia vita mi piace, ma non il suo. Io non lo so, ma non li vedo. Io spero molto. La vita mi resta nel ricchezza, come il mio. Voglio fare qualcosa di bello. Il programma è finito. Spero va TV. Prima di andare a dire guardo, dal finestra e vedo una bellissima luna. Poi vado a letto e inizio a sognare. Capitolo 4 La mattina dopo il treno per Dobbiaco è in ritardo. Sono quasi le otto. Voglio fumare. - Quando arrivo a Dobbiaco devo comprare le sigarette. - A Dobbiaco. - Posso prendere l'autobus. Parte ogni tre minuti dalla piazza della stazione. - A Dobbiaco - chiedo. - Scusa, mi dispiace, noi abitiamo un problema; questa mattina il treno non parte. Le dove dove ancorare. - A Dobbiaco. - Hanno portato gli altri percorsi verso la piazza. Un Tautobus oltre le dieci posso arrivare in ufficio prima delle nove. Perché ora? - Io non lo prendo. L'autista è un ragazzo giovane, con i capelli lunghi e la razza. - Dove vai - minaccia con un sorriso. - A Dobbiaco. - Un biglietto per Dobbiaco, all'inizio sono euro. E poi vengo al Babylon express. Paghi il biglietto e... L'autista è matto! Sull'autobus non c'è nessuno, io mi siedo vicino al finestrino. Alle otto ci significa partiamo. La musica è altissima, ma piacevole. L'autista muove la testa al ritmo del reggae e sembra molto contento. - Che bella giornata! Perché vai a Dobbiaco? - domando. Voglio rispondere, ma il conducente smette di cantare. - Conosci questa canzone? - Chiedo tanto. Accanto una signora, io vorrei dire che l'autobus è veramente se può fermare, ma lui mi lascia il finestrino dice: - Tu non sei! Io resto in silenzio. Dopo un po' ricomincio a parlare: - Quando arrivo a Dobbiaco voglio comprare questa fetta di torta, le torri di Dobbiaco sono le più belle della zona. Io non penso più a rispondere, so che l'autista vuole parlare, ma non riesco. Dopo non rimasti il semaforo, non capisco cosa succede. - Il Babylon express si ferma per cinque minuti, vuoi un caffè? - dice. - Perché no? - risponde e scendo dall'autobus. Capitolo 5 Non entriamo in un bar, ma in un negozio. Ci sono borse, scarpe e vestiti. Mi guardo intorno e non rispondo. Alla casa c'è una ragazza alta, con i capelli corti. Sto ascoltando un programma di canzoni moderne alla radio. In quel momento entrando che un uomo, vestiti da scialper. - Avete scarpe per donna? - chiedendo. - Tre mensore? - domanda la ragazza. - Un momento... - dice lei. Dopo poco arriva una ragazza torna a dargli scarponi alla donna. - Grazie. Voglio metterli subito. - Sono molto belli; ci dove aiuti umani - sono perfetti per camminare. - E ci costano poco... continua la ragazza - Solo trent euro. Capitolo 6\n\nSono sola sulla strada. Non ho più sigarette e sono in ritardo. Devo telefonare a Paolo in ufficio. Credo ci sia bisogno, ma non c'è.\nDecido di fare l'autostop. È una bella giornata di sole e mi sento benissimo.\nDopo alcuni minuti passa una macchina. Dentro ci sono due umani graziosi.\n- Dove vai? - chiede l'uomo seduto a sinistra.\n- A Dobbiaco. E tu?\n- Noi andiamo a largo Godrone. Mi dispiace, ma è un'altezza ridotta.\n- Grazie lo stesso. - dico.\n- Allora biocchiamo dritto. Noi passano altre macchine. È una strada molto tranquilla.\nFinalmente rimasto una fargone bianco con un disegno di un macca. Se vedi, potrei venire con la mia forma.\n- Dove vai?\n- Deve andare a Dobbiaco.\n- Se vedi, puoi venire con me fino a Planar.\n- Va bene, grazie.
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Alessandro De Giuli\nDolomiti\nCollezione Italiano Facile\n1° livello\n\nAlma Edizioni\nFirenze Italiano Facile\nCollana di Raccoglitore\n\nDirezione editoriale: Clara Massimo Nido\nRedazione editoriale: Daniele Chiaramello\nProgetto grafico editoriale: Lorenzo Guida\n\nPunto grafico: Pedro Lippi\n\nImpaginazione: Marcello Mistura\n\nPrima edizione: aprile 2005\nUltima revisione: settembre 2010\nISBN 978-88-6314-014-0\n\n© ALMA EDIZIONI\nVia di Corticella, 18\n40131 Bologna - ITALIA\nTel +39 051 395131 - Fax +39 051 395721\nwww.almaedizioni.it\n\nI diritti di riproduzione, diffusione, estrazione e indicazione di abbinamento sono riservati. 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